Psicoanalisi ortodossaVienna, Vienna, Austria, 10 gennaio 1881Boston, Massachussets, USA, 10 gennaio 1947
Proveniva da una benestante famiglia residente a Vienna e di origini ebraiche. Il padre Samuel Sachs (Vienna, 31 dicembre 1840 -Vienna, 17 Febbraio 1909; morì per una pneumopatia) era avvocato. La madre Hermine Heller (Vienna 1840 - Vienna 18 gennaio 1934) era casalinga. Essi ebbero 4 figli: Otto Sachs (avvocato e scrittore; Vienna, 26 Giugno 1869 - Vienna, 27 Settembre 1897), Olga Sachs in Barsis (Vienna, 18 dicembre 1872-?), Elsa Sachs in Leipen (Vienna 30 ottobre 1876-?).
Dopo aver terminato il Liceo Classico nel 1899, si iscrisse al corso di laurea di Giurisprudenza all’Università di Vienna, dove si laureò nel 1904 per poi iniziare ad esercitare come avvocato. Verso la fine del 1904 lesse l’Interpretazione dei sogni di S. Freud e decise di avvicinarsi alla psicoanalisi per cui negli anni accademici 1905-1906 e 1906-1907 seguì le lezioni serali dalle 19 alle 21 che Freud teneva ogni sabato all’Università di Vienna. Nel 1908 iniziò a frequentare Freud, del quale divenne un intimo amico.
Ebbe notevoli doti artistiche e letterarie; nel 1909 tradusse in tedesco le opere di Rudyard Kipling (Mumbai, Maharashtra, allora Impero Britannico oggi India, 30 dicembre 1865 - Londra, Londra, 18 gennaio 1936).
Il 21 Novembre 1909 sposava una donna di origini ebraiche, casalinga, attraente e molto colta, Emilie Pisko (Vienna, 26 Giugno 1886 - Berkeley, California, USA, 6 luglio 1989) che aveva conosciuto tramite il padre Ignaz Pisko (Rousinov, Moravia Meridionale, allora Impero Austroungarico oggi Repubblica Ceca, 24 giugno 1888 - Vienna 16 novembre 1905), anche lui avvocato.
Sachs non si sottopose mai ad una vera e propria analisi didattica, anche se venne istruito ed avviato alla psicoanalisi da Freud per cui ai fini dell’albero analitico si può considerare formato da Freud stesso. Nel 1909 entrava nella Wiener Psycoanalytische Vereinigung e nel 1910 ne diveniva uno dei dirigenti. L’amicizia e la fiducia di Sachs verso Freud durarono tutta la vita e furono talmente ricambiati che ricevette l’incarico di organizzare la formazione degli analisti, divenendo così il primo analista didatta.
Nel 1911 si pose in aperta rotta di collisione con Alfred Adler per via del suo deviazionismo dalla dottrina psicoanalitica e ne sollecitò le dimissioni dalla Wiener Psycoanalytische Vereinigung, cosa che in effetti avvenne.
Nel 1912 fondò con Otto Rank, un altro pioniere della psicoanalisi col quale strinse una forte amicizia, la rivista di psicoanalisi Imago della quale fu con direttore con Rank fino al 1924; dal 1924 al 1932 fu il solo Direttore. Lasciò l’incarico quando si trasferì negli USA. Imago continuerà ad essere pubblicato fino al 1937 a Vienna e poi a Londra dal 1939 al 1941.
Sempre nel 1912 in seguito allo scisma adleriano e visto che erano evidenti anche i presupposti per lo scisma junghiano, Sandor Ferenczi propose a Ernst Jones di creare un gruppo di fedelissimi freudiani con il compito di indirizzare la vita del movimento psicoanalitico e controllarne eventuali deviazioni. Jones lo propose a Freud che accettò l’idea di buon grado e contattò altri analisti tra i quali naturalmente Hanns Sachs. Nacque così il Comitato Segreto che si riunì per la prima volta il 25 maggio 1913 con i seguenti componenti: Sigmund Freud, Sandor Ferenczi, Ernst Jones, Otto Rank, Karl Abraham, Hanns Sachs. Nel tempo vennero ammessi altri componenti fra i quali Max Eitingon, Anna Freud, Marie Bonaparte. A tutti i componenti Freud donò un anello, simbolo dell’appartenenza al Comitato Segreto. Il Comitato Segreto si scioglieva nel 1927 diventando il primo Consiglio Direttivo dell’International Psychoanalytical Association.
Con Rank pubblicò nel 1913 Psicoanalisi e sue applicazioni, un libro che ripercorreva la storia della psicoanalisi per poi fare il punto dei possibili campi in cui la psicoanalisi poteva dare il suo contributo. Dal 1914 iniziò ad esercitare come psicoanalista a Vienna. Nel 1915 fu chiamato alle armi per la prima guerra mondiale ma fu riformato alla visita di leva perché dichiarato non idoneo.
L’8 Marzo 1916 divorziava dalla moglie dalla quale non aveva avuto figli. Non si risposò più ne ebbe figli con altre donne. Nel 1918 smise di esercitare come avvocato. Nel corso dello stesso anno, durante il V Congresso Psicoanalitico Internazionale tenutosi a Budapest (Ungheria Centrale allora Impero Austroungarico oggi Ungheria) il 28 e 29 Settembre 1918 ebbe un collasso cardiocircolatorio dovuto ad un’emorragia polmonare nel quadro di una tubercolosi polmonare per cui dovette ricorrere ad un ricovero presso il Davos Sanatorium (Cantone Grigioni, Svizzera) per circa un anno.
In relazione alla sempre maggiore diffusione della dottrina freudiana nel mondo, Freud aveva deciso di inviare i suoi collaboratori più stretti laddove vi fossero nascenti strutture psicoanalitiche per fornire le necessarie consulenze tecniche al fine di garantire un’efficace ed omogenea strutturazione organizzativa. Per tale motivo, Hanns Sachs, che era intanto guarito dalla tubercolosi, con Otto Rank ed Ernst Jones, fu inviato a Zurigo, dove il 24 Marzo 1919 alle ore 20,00 nello studio della Dott.ssa Gisonne Brüstlein in Müller (19 Marzo 1881, Berna, Canton Berna, Svizzera - 1933), sito al n° 102 della Bahnhoffstrasse, veniva fondata la nascente Schweizerische Gesellschaft für Psychoanalyse; per inciso, in ordine cronologico, questa non era la prima Società Svizzera di Psicoanalisi ma quella precedente non era sopravvissuta alla defezione di Eugen Bleuler ed allo scisma di Carl Gustav Jung. A Zurigo si fermò per esercitare come Analista Didatta.
Nel 1920 fu invitato a Berlino dove stavano nascendo il Poliklinik ed il Lehranstalt Psychoanalytischen (rispettivamente un ospedale dove si praticava esclusivamente la psicoanalisi come metodo curativo ed un istituto di formazione per analisti) al n° 29 (oggi n° 74) della Potsdamerstraße con l’incarico di coadiuvare Karl Abraham, il deus ex-machina della psicoanalisi tedesca, nell’organizzazione della didattica. Qui Hanns Sachs divenne docente, analista didatta ed analista supervisore.
Nel 1924 i sopravvenuti dissidi intercorsi tra Freud e Rank, dopo la pubblicazione, da parte di quest’ultimo, del libro "Il trauma della nascita" ed il suo allontanamento dal movimento psicoanalitico portarono alla rottura della loro amicizia. Sachs, essendosi trovato molto bene a Berlino, decise di stabilirvisi e nel 1925 aderì alla Deutsche Psycoanalytische Gesellschaft. Nel 1926, unitamente a Karl Abraham, collaborò col regista Georg Pabst (Roudnice nad Labem, Ústí nad Labem, allora Impero Austroungarico oggi Repubblica Ceca, 25 agosto 1885 - Vienna, 29 maggio 1967) alla realizzazione del primo film dedicato alla psicoanalisi ed intitolato "I misteri di un’anima".
Nel 1932 in Germania iniziava a montare la marea nazista e Sachs, avendo intuito quello che sarebbe successo a breve, decise di trasferirsi a Boston dove andò ad abitare al n° 50 di Marlborough Street; la scelta di Boston era stata motivata dalla richiesta effettuatagli dalla Boston Psychoanalytic Society, che si stava preparando a costituirsi formalmente, di ricoprire la carica di secondo Analista Didatta per coadiuvare il Primo Analista Didatta Franz Alexander (che era stato un suo analizzato). Con l’arrivo di Sachs, Alexander, che insegnava Psicoanalisi alla University of Chicago, potè lasciare Boston per trasferirsi definitivamente a Chicago e fondare qui il Chicago Institute for Psychoanalysis per cui egli divenne automaticamente Primo Analista Didatta. In ragione della sua grande fama fu nominato, benché laico, Docente di Psicoanalisi alla Harvard Medical School di Boston e Socio Onorario alla Boston Society of Neurology and Psychiatry.
Nel 1938 fu raggiunto a Boston dalla sorella Olga e dal nipote Max Barsis (medico; Vienna, 22 Ottobre 1894 - Ischia, Campania, Italia, 28 Maggio 1973), in fuga dai nazisti e che andarono a vivere con lui. La sorella gli fece da segretaria per il resto della sua vita. All’epoca il cognato Albrecht Alfred Barsis (Linz, Alta Austria, Austria, 14 Ottobre 1865 - Merano, Trentino-Alto Adige, allora Impero Austroungarico oggi Italia, 27 Ottobre 1903), era deceduto da tempo. Si adoperò, riuscendovi, a fare espatriare negli USA, anche l’ex-moglie, con cui era rimasto in buoni rapporti.
Nel 1939 fondò la rivista American Imago chiedendo a Freud di assumerne la direzione. Freud accettò di buon grado ma tuttavia morì prima che uscisse il primo numero. Sachs assunse quindi la Direzione della rivista e la mantenne fino alla propria morte. La rivista continua tuttora ad essere pubblicata. Nel 1944 scrisse una biografia su Freud. Lavorò e visse a Boston fino alla morte.
Fu un forte sostenitore della possibilità di applicare le teorie e le tecniche della psicoanalisi ai fenomeni culturali; pur applicando la psicoanalisi in molte aree, politica, sociale, culturale e, in particolare, letteraria oltre quella clinica, il suo pensiero non si è mai discostato dall’ortodossia freudiana. Produsse degli scritti a sfondo psicoanalitico su Otto von Bismarck, Shakespeare, Schiller e Baudelaire, un saggio sulla psicoanalisi come metodo d’interpretazione dei film ed una patografia storica dell’imperatore romano Caligola.
In "Gemeinsame tagträume", pubblicato nel 1924, Sachs ha sviluppato una teoria della creazione artistica come fenomeno sociale. L’estro artistico non nasce solo da un particolare talento dell’autore ma soprattutto dall’assunzione di significato dell’opera d’arte per coloro che la guardano o la leggono o la sentono. L’assunzione di significato dell’opera d’arte è data dalla capacità catartica data dal suo Autore. Il valore catartico dell’opera è dato dal fatto che essa permette il ritorno del rimosso in modo sublimato e non conflittuale evitando così l’inevitabile sentimento di colpa che lo accompagna. Se l’Autore sarà stato in grado di imprimere nell’opera i propri contenuti inconsci repressi liberandoli in essa, l’inconscio dell’usufruitore lo coglierà generando una sensazione di piacere catartico. Tanto più lo sforzo catartico dell’Autore sarà stato maggiore, tanto più esso sarà capace di creare con l’usufruitore un legame relazionale, tanto più l’opera assumerà un valore artistico. Ne consegue quindi che l’opera d’arte non è altro che un sogno ad occhi aperti collettivo. Dal momento che le opere d’arte vengono prodotte in stati di coscienza alterati simili al sogno, lo psicoanalista le può tranquillamente interpretare con la medesima tecnica.
Nel saggio "The creative unconscious; studies in the psychoanalysis of art" del 1942, egli scrisse che la mente raggiunge l’acme della creatività quando produce bellezza, grazie all’azione coordinata delle parti inconsce di Io, Es e Super-io. Nella bellezza sono comprese aspetti legati alla vita ed alla morte. La presenza della morte si fa sentire nella tristezza della bellezza e quella della vita nella sua pienezza. In questo saggio egli fa notare il parallelo tra le varie forme che assumono le fantasie infantili durante lo sviluppo alla ricerca della verità sulla vita e quelle dell’artista durante la creazione artistica alla ricerca della bellezza.
Sachs s’interessò anche di metapsicologia. Nel 1929 pubblicò il saggio "One of the motive factors in the formation of the Super-ego in women". In esso affermò che essa, alla fine della fase di Elettra, regredisce per l’intensa frustrazione subita dal rifiuto paterno alla fase orale. Per poter superare tale regressione ella deve necessariamente introiettare l’imago paterna, ponendo così le basi per la formazione del Super-io. Questa differenza nelle procedura formativa superegoica rispetto all’altro sesso spiega la differenza strutturale e funzionale del Super-io femminile rispetto a quello maschile.
Sachs ha contribuito notevolmente anche allo sviluppo della tecnica dell’analisi terapeutica e didattica. In "Psychotherapy and the pursuit of happiness" del 1941, egli scrisse che la tecnica delle libere associazioni è molto importante per una buona analisi ma che essa da sola non può bastare ad un cambiamento dinamico della personalità. Questo può avvenire solo attraverso le interpretazioni che si devono concentrare sui punti deboli della censura egoica al fine di poterla abbattere e consentire l’insight del rimosso. L’analista, grazie al processo analitico che necessariamente sarà doloroso e difficile, potrà indicare al paziente la giusta direzione per incontrare la felicità. Per ciò che concerne l’analisi didattica, il profilo ideale dello psicoanalista, secondo Sachs, è quello di un intellettuale colto e schivo, profondo conoscitore delle opere artistiche e della filosofia, che cerca di controllare il proprio narcisismo, e, conscio dei propri limiti terapeutici, si impegna sia nella pratica clinica sia nella ricerca teorica. L’analista dovrebbe parlare poco ed il suo linguaggio dovrebbe essere caratterizzato da citazioni che potrebbero essere appropriate al momento analitico. In "Metapsychological points of view in technique and theory" del 1925 Sachs affermò che nel corso dell’analisi didattica, l’analizzando dovrebbe fare propri gli ideali del suo analista; inoltre l’analista non dovrebbe essere sempre freddo e distaccato ma deve partecipare all’analisi con la propria personalità. Secondo il suo giudizio andrebbe evitata la possibilità che narcisisti, tossicodipendenti, psicotici, perversi possano inserirsi in un percorso formativo per diventare psicoanalisti.
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in altre lingue:Ein traum Bismarck’s, Internationaler zeitschrift für psychoanalyse, vol. 1, pagg. 80-98, Vienna, 1913.The significance of psychoanalysis for the mental sciences, Psychoanalytic review, vol. 2 pagg. 297-326, 428-457, vol. 3 pagg. 69-89, 189-214, 318-335, New York,1915.Künstlerpsychologie und ästhetik bericht über die fortschritte der psychoanalyse 1914-1919, Vol. 3, pagg. 234-243, Internationaler zeitschrift für psychoanalyse, Vienna, 1921.Die elemente der psychoanalyse, Seemann, Berlino, 1922.Zur genese der perversionen, Internationaler zeitschrift für psychoanalyse, vol. 9, pagg. 172-182, Vienna, 1923.Gemeinsame tagträume, Internationaler psychoanalytischer verlag, Vienna, 1924.Metapsychological points of view in technique and theory, International journal of psychoanalysis, vol. 6, pagg, 5-12, Londra, 1925.Discussion on lay analysis, International journal of psychoanalysis, vol. 8, pagg. 174-283, Londra, 1927.One of the motive factors in the formation of the Super-ego in women, International journal of psychoanalysis, vol. 10, pagg. 39-40, Londra, 1929.Zur Psychologie des Films, Die psychoanalytische bewegung, vol. 1, pagg. 122-126, Berlino, 1929. Bubi: die lebensgeschichte des Caligula, Bard, Berlino, 1930. Zur theorie der psychoanalytischen technik, Internationaler zeitschrift für psychoanalyse, vol. 23, pag. 563, Vienna, 1937.The prospects of psychoanalysis, International journal of psychoanalysis, vol. 20, pagg. 460-464, Londra, 1939.Psychotherapy and the pursuit of happiness, American imago, vol. 2, pagg. 356-364, Boston, 1941.The man Moses and the man Freud, Psychoanalytic Review, vol. 28, pagg, 156-162, New York, 1941.The creative unconscious: studies in the psychoanalysis of art, Science-Art, Cambridge, 1942. Max Eitingon: in memoriam, The psychoanalytic quarterly, vol. 12, fasc. 4, pagg. 453-457, New York, 1943.The transformation of impulses into the obsessional ritual, American imago, vol. 3, pagg. 67-74, Boston, 1946.Observations of a training analyst, The psychoanalytic quarterly, vol. 16, pagg. 157-168, New York, 1947. Ultimo aggiornamento 10 Settembre 2018Rosa Maria NuceraElisa Romeo